Il nostro preparatore atletico, Raffaele Bonuglia, è al centro del servizio di recupero infortuni offerto presso la Jeffry 1vs1 Academy. Con lui, potrai attraversare un percorso personalizzato e analizzare i tempi di recupero.
Il ruolo del preparatore atletico spesso comprende il recupero degli atleti infortunati, un compito che richiede non solo competenze metodologiche avanzate ma anche un investimento relazionale significativo per garantire una completa ripresa.
Nei contesti sportivi come il calcio, gli infortuni sono comuni. Mentre le fasi acute e post-acute sono gestite da figure sanitarie come ortopedici e fisioterapisti, il compito del recupero e della riatletizzazione spetta spesso al preparatore atletico, generalmente laureato in scienze motorie.
La riatletizzazione rappresenta la fase finale del recupero, mirando al completo ripristino delle capacità atletiche e delle abilità specifiche dello sportivo. Questo concetto, introdotto recentemente, ha cambiato il modo in cui gestiamo il ritorno all’attività agonistica.
È essenziale comprendere che il recupero va oltre il ripristino delle funzionalità fisiche. Gli atleti, come i nostri calciatori, devono recuperare anche la gestualità sport-specifica e le capacità condizionali necessarie per competere al massimo livello.
Purtroppo, osserviamo spesso un ritorno precoce degli atleti in gruppo dopo le cure mediche, con un’attenzione limitata all’allenamento individualizzato. Questo approccio approssimativo può aumentare il rischio di recidive e ritardi nella ripresa.
Invece, un recupero efficace richiede un programma ben pianificato di riatletizzazione, focalizzato sul ripristino completo delle capacità fisiche e tecniche. Solo così si può garantire un ritorno sicuro e duraturo in campo, evitando recidive e complicazioni.
La scienza ha delineato precisi parametri per garantire il miglior ritorno in campo possibile, basandosi sull’analisi dell’infortunio subito. All’interno del programma di riatletizzazione, si identificano innanzitutto obiettivi generali di preparazione, mirati ad aspetti fisici che non sono specifici del calcio, come il ripristino dell’elasticità e della coordinazione muscolo-tendinea.
Successivamente, ci si concentra sul raggiungimento di un livello organico e neuro-muscolare ottimale, per ricreare la simmetria tra gli arti inferiori in termini di forza e coordinazione. Si passa quindi agli obiettivi specifici, volti a far recuperare al calciatore la piena confidenza con l’attrezzo di gioco, inizialmente in modo individuale e analitico, senza avversari.
Man mano, si introducono altri compagni di squadra e situazioni di gioco sempre più simili a quelle di una partita effettiva. Indipendentemente dall’infortunio subito, in alcuni casi i nostri calciatori si presentano senza controindicazioni alla pratica sportiva, avendo già completato un’ottima riabilitazione.
Prima di tornare in campo, è essenziale recuperare completamente le qualità aerobiche e il tono muscolare, oltre alla propriocettività, soprattutto in caso di lesioni articolari. Inoltre, è fondamentale ripristinare l’elasticità e la coordinazione muscolare per far fronte alle sollecitazioni intense, come cambi di direzione, arresti e salti.
Da qui, si avvia la fase dedicata allo sport specifico, in cui l’allenatore e il preparatore atletico collaborano per completare il processo di riatletizzazione e reintegrare il giocatore nel gruppo squadra.